Ora in sviluppo: l'emozione per Sega
L'inatteso annuncio del ritorno di alcuni classici e classicissimi: il modo in cui Sega ha presentato la sua nuova iniziativa e come questa è stata riproposta dalla stampa.
Ciao,
questa puntata è dedicata all’annuncio di Sega, che una settimana fa ha rivelato di essere al lavoro su cinque nuovi capitoli di serie già conosciute. Potrebbe essere l’inizio di una fase di riconciliazione di Sega con il suo passato. Non ci sono elementi degni di fiducia, perché in mezzo c’è Sega, che quel passato lo ha prima saccheggiato, poi calpestato e infine disconosciuto (almeno fino a oggi). Direi che è più che altro una questione di fede e vedremo se porterà qualcosa a chi ha deciso di ascoltare il cuore e accendere un cero di fronte all’edicola votiva di Segata Senshiro1. Per quanto mi riguarda, ho sfruttato l’occasione per studiare come sia stata data la notizia, prima da Sega e poi da tutti gli altri. Ma prima di cominciare per davvero, godetevi un’introduzione che ha tutti i numeri per farvi chiudere questa email in tempi record.
Buona lettura!
Come si scrive Sega?
A un certo punto la gente ha iniziato a scrivere “SEGA”, così, tutto maiuscolo. E io mi arrabbiavo e mettevo il muso e dicevo ai collaboratori delle riviste per cui lavoravo che non dovevano farlo, perché era solo un modo che Sega aveva scelto per rendere più visibile il suo nome (all’interno delle sue comunicazioni ufficiali). Ci potrebbero pure essere i presupposti per definirla una strategia di “brand awareness” a bassissimo costo, se solo sapessi che cavolo si intenda con “brand awareness”. Per me era sbagliato farsi trascinare su quella strada, perché sarebbe stato marketing a favore di un’azienda privata e non informazione a favore dei lettori.
Mi sono spulciato un sacco di comunicati stampa e posso dire che l’utilizzo di “SEGA” (tutto maiuscolo) è iniziato a comparire nei primi mesi del 2005, prima di allora era andato benissimo “Sega”. Potrebbe anche avere qualcosa a che fare con il fatto che il marchio registrato è “SEGA” e non “Sega”, ma qui mi servirebbe la consulenza di qualcuno che ha studiato.
Lo avevo anticipato che il preambolo sarebbe stato uno svuota-pista. Ora che i lettori si sono dimezzati, possiamo procedere: Sega ha annunciato di voler tornare a essere Sega, che però vuole dire una cosa per chi è cresciuto negli anni Novanta e ne vuole dire tutta un’altra per chi ha vent’anni oggi.
Now in development
A seconda della persona a cui viene fatta la domanda, la risposta “cosa ti aspetti da Sega” può cambiare radicalmente. La storia degli ultimi vent’anni della società giapponese è molto differente dai vent’anni precedenti. Quindi chi ha conosciuto i picchi dell’epoca Mega Drive (1988-1994) e i miracoli tecnologici che hanno illuminato con il logo blu le sale giochi per un periodo ancora più lungo, ha in mente un esercito di personaggi e di situazioni, spesso accomunati da un modo di fare coraggioso e ambizioso. Chi invece ha frequentato Sega nella sua veste di fornitrice di videogiochi per i sistemi altrui, ufficialmente dal 31 gennaio 20012, probabilmente fatica a delinearne i contorni. Si può davvero sostenere che ci sia un filo che lega la serie di Total War a quella di Sonic?
Il modo in cui viene identificata Sega determina anche le aspettative che si maturano nei confronti di quello che può proporre. Gli appassionati della prima, o della seconda ora, hanno imparato a non aspettarsi nulla di quello che è stata Sega negli anni ‘80 e ‘90. Si va avanti, si cambia, ci si adatta per non morire e ci si mette il cuore in pace. Il pubblico del nuovo secolo vede in Sega quella che ogni tanto tira fuori dei giochi della serie di Like a Dragon (Yakuza fino al 2022), che ha di sicuro a che fare con i cartoni e i film e anche i videogiochi di Sonic e che, per qualche motivo, appiccica il suo logo anche nelle schermate introduttive di Football Manager e del già citato Total War, in tutte le sue emanazioni.
Quello che è successo nella nottata dei The Game Awards ha un solo obiettivo: risvegliare l’interesse nel primo dei due gruppi citati. Sega ha consegnato all’evento un trailer di qualche decina di secondi3, con cui ha annunciato il ritorno di cinque serie che hanno scritto un bel pezzo della sua storia: Shinobi (1987), Golden Axe (1989), Streets of Rage (1991), Crazy Taxi (1999), Jet Set Radio (2000).
Questi nomi sono parte dell’eredità che la prima Sega ha lasciato alla seconda. In effetti il termine utilizzato anche nel comunicato stampa, distribuito mentre veniva trasmessa la clip video con gli spezzoni delle reinterpretazioni dei classici, è proprio “Legacy”, nel senso di eredità che va a formare una storia.
SEGA Dives Into its Legacy for New IP Initiative
New Games for Crazy Taxi™, Golden Axe™, Jet Set Radio™, Shinobi™ and Streets of Rage™ Now in Development
SEGA SAMMY HOLDINGS INC. (the Company) is proud to announce that SEGA of America, the group company of the Company, today unveiled an initiative to produce brand new titles from the publisher’s treasure trove of beloved IP. New games are currently in development for five of the company's legacy franchises: Crazy Taxi, Golden Axe, Jet Set Radio, Shinobi and Streets of Rage – all reimagined for modern audiences.
SEGA si affida alla sua storia per una nuova iniziativa basata sulle IP
Nuovi giochi di Crazy Taxi™, Golden Axe™, Jet Set Radio™, Shinobi™ e Streets of Rage™ sono attualmente in sviluppo
SEGA SAMMY HOLDINGS INC. (la Compagnia) è orgogliosa di annunciare che SEGA of America, parte della Compagnia, oggi ha svelato un’iniziativa volta a produrre nuovi giochi che fanno parte dello scrigno di tesori delle sue amate IP. Nuovi giochi sono in sviluppo per cinque franchise che appartengono alla storia della compagnia: Crazy Taxi, Jet Set Radio, Shinobi e Streets of Rage - tutti ripensati per un pubblico moderno.
“Now in development” è una formula che possono permettersi in pochi. Viene utilizzata di rado, quando l’annuncio stesso dell’esistenza di un progetto è sufficiente a scatenare la fantasia del pubblico. In anni recenti Nintendo ha scelto proprio queste parole per rivelare l’avvio dei lavori su Metroid Prime 4 e su “il seguito di The Legend of Zelda: Breath of the Wild” (poi The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom). Nel primo caso non è andata oltre a un logo e in effetti di Metroid Prime 4 non si hanno più avuto notizie, al di là dell’aggiornamento sul complicato sviluppo del progetto.
Sega, oggi, può permettersi un “now in development”? Forse. Può permetterselo di certo con me e probabilmente anche con un po’ di voi che state leggendo, mentre per tanti altri l’effetto non sarà stato troppo dissimile dal ritrovarsi, sul palco di un festival estivo, la band di cui parlano sempre i loro genitori.
Pausa e suggerimento!
VERBA MANENT
L’analisi degli annunci di Sega su Multiplayer
Cosa è accaduto davvero durante i The Game Awards non ci è ancora del tutto chiaro. Sappiamo solo che a un certo punto della serata, la regia ha mandato in diretta un trailer diverso dal solito e capace di rispedirci direttamente al 1999.
Francesco Serino - Multiplayer
Per questa puntata della newsletter mi ero messo in testa di chiedere un parere a Francesco Serino di Multiplayer, uno che conosce perfettamente Sega e quello che è stata. Poi mi sono accorto che ha già detto molto in un articolo pubblicato il 13 dicembre.
Clicca qui per leggere l’articolo.
Riprendiamo…
Mi sono chiesto istintivamente quale reazione avrebbe sollevato questo annuncio in chi si occupa di riportare le notizie sui più importanti magazine dedicati ai videogiochi. In Italia, soprattutto, l’età media di chi è destinato alla sezione “news” è solitamente piuttosto bassa (non è una buona notizia), il che dovrebbe mettere queste persone al riparo dal coccolone che ha preso me e qualcuno di voi. Comunque sia, ecco qualche titolo comparso nella notte del 7 dicembre:
Sega fa il botto ai The Game Awards, annunciato il ritorno di cinque amatissime serie
Luca Rago - IGN Italia
Per Rago e IGN, Sega “fa il botto”. L’entusiasmo c’è e nel corpo dell’articolo monta ancora di più: “clamoroso quanto benvenuto rilancio in grande stile dell'azienda giapponese”.
Sega ha annunciato nuovi Jet Set Radio, Shinobi, Golden Axe, Streets of Rage e Crazy Taxi
Giorgio Melani - Multiplayer
Questa volta il titolo si limita a dare la notizia (cosa che succede sempre più raramente, in un’epoca di “non vi immaginereste mai cosa ha fatto questa cimice!”). Ma poi anche Melani si lascia andare: “Si tratta di giochi che rappresentano la storia del medium e che hanno un seguito ancora notevole, dunque attendiamo di saperne di più”. Personalmente non scommetterei sul seguito “notevole” di Jet Set Radio o Shinobi nel 2023.
SEGA4 scatenatissima: annunciati ben 5 giochi in sviluppo, dal passato con furore
Francesco Muccino - Everyeye
Sega (tutta maiuscola) è “scatenatissima”, a tal punto che si merita un po’ di retorica del giornalismo con quel “dal passato con furore”. L’articolo che segue questo titolo ci tiene a confermare che: “SEGA è davvero scatenata in questo momento!”.
SEGA, grandi classici sono pronti a tornare su next-gen
Andrea Riviera - Tom’s Hardware
Tom’s Hardware e Riviera parlano di “grandi classici”, che è indubbiamente vero. Mi lascia un po’ confuso la parte sulla next-gen, ma immagino che ci si stia comunque riferendo all’attuale generazione di console (di sicuro per quanto riguarda PlayStation 5 e Xbox Series X|S). Tom’s Hardware utilizza, più avanti, un altro termine interessante e che raramente viene sfruttato in Italia: “Durante i TGA 2023, SEGA ha annunciato ben cinque nuovi giochi, appartenenti a cinque popolari franchise che ormai erano dormienti da un po’”.
C’è spazio per Sega in homepage? E negli USA?
Nonostante i toni convinti e soddisfatti, di tutte le riviste italiane che ho consultato, solo The Games Machine ha riservato agli annunci di Sega uno spazio in homepage tra gli strilli. Insomma: va bene emozionarsi, ma entro certi limiti. Poi sì, mi è chiaro che l’importanza delle homepage in questi anni non sia la stessa di quindici anni fa (ma mi pare pure che sia più centrale rispetto a dieci anni fa, quando l’interazione con il lettore avveniva quasi unicamente attraverso i feed dei social network).
Scavalchiamo l’oceano e vediamo come è stata data la notizia negli Stati Uniti (e nel Regno Unito, in un caso).
New Jet Set Radio, Crazy Taxi, Golden Axe, and More Are In Development
Taylor Lyles - IGN
Sega announced five games in 90 seconds at The Game Awards
Mike Mahardy - Polygon
Sega Bringing Back Jet Set Radio, Crazy Taxi And More
Zack Zwiezen - Kotaku
Sega Announces New Games In Development For Classic Franchises
Liam Doolan - NintendoLife
Sega is reviving Jet Set Radio, Crazy Taxi and other dormant franchises
Mike Minotti - Venture Beat
Sega announces that reboots of five classic series are in development
Chris Scullion - Video Game Chronicles
I titoli sono abbastanza asciutti, ma anche in questo caso tra sottotitoli e sviluppo vero e proprio dell’articolo, si trova quasi sempre il tempo per infilarci un po’ di emozioni. Come fa Minotti di Venture Beat: “Splendide notizie per i vecchi fan di Sega come me! Shinobi spacca e non avrebbe mai dovuto scomparire!” o Zwiezen di Kotaku: “il ritorno di Jet Set Radio rende il mondo un posto migliore” (e vai a dargli torto).
La mia sensazione è che l’annuncio di Sega abbia comunque provocato un’ondata di entusiasmo, certamente differente a seconda dell’età dei cuori contro cui è andata a infrangersi, ma che non ha generalmente lasciato indifferente la stampa di settore. Ma anche che questa stampa si sia poi trattenuta dal lasciare troppo spazio alla questione. Tra le testate citate poco più sopra, solo Kotaku e Polygon hanno ritagliato uno spazietto in homepage per i cinque ritorni eccellenti.
Se davvero Sega vuole ricostruire qualcosa e se è sincera nel volersi impegnare a ritrovare quel modo di essere che l’ha contraddistinta a lungo, dovrà dimostrarlo sul campo. Vent’anni di costante e demoralizzante rimozione del suo passato non si cancellano in un minuto e mezzo. La rimozione è quella della capacità di elaborare nuovi modi per mantenere vivi lo stile e l’interpretazione dei videogiochi che ha avuto negli anni ‘80 e ‘90, resa ancora più evidente dall’aver riservato a molti dei suoi nomi più celebrati solo le passerelle delle raccolte a tema, dei “greatest hits” natalizi, dell’emulazione (a volte malfatta, altre volte eccellente come nel caso della collana Sega Ages). Eppure non solo Sega non è riuscita a mantenere viva l’attenzione sulla maggioranza dei nomi che l’hanno resa grande, ma nemmeno è riuscita a trovarne di nuovi, al di là del singolo caso di Like a Dragon.
Un’ultima annotazione veloce: lo slogan scelto da Sega per questa iniziativa è “Power the next level”. C’è un rimando al video di presentazione, che vede una metropoli moderna avvolta dal buio causato da un ipotetico blackout e che può tornare a essere “alimentata” dall’energia dei nuovi classici (ha senso?) di Sega. Poi c’è anche il riferimento agli slogan utilizzati da Sega negli anni Novanta, su tutti: “Welcome to the next level”, sfruttato per alcune campagne dell’epoca di Mega Drive.
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BONUS!
Nelle puntate precedenti
Quando abbiamo visto l’ultima volta dei giochi inediti delle serie su cui è tornata al lavoro Sega? E come è andata?
Shinobi 3D (2011)
Sega e Griptonite Games (oggi Glu, parte dell’impero di Electronic Arts) propongono un gioco d’azione che ha molto a che fare con lo Shinobi visto su PlayStation 2 nel nuovo millennio e poco con quello originale.
Golden Axe Beast Rider (2008)
Un progetto ambizioso, finito in un disastro. Beast Rider ha avuto uno sviluppo complicatissimo e alla fine il tentativo di portare Golden Axe nel mondo dei giochi 3D è naufragato nel peggiore dei modi.
Streets of Rage 4 (2020)
Qui siamo dalle parti della truffa: Streets of Rage 4 è recentissimo. Il gioco è stato pubblicato nel 2020, a ventisei anni di distanza dal terzo e ultimo capitolo (Mega Drive, 1994). Streets of Rage 4 ha riproposto l’approccio classico e tutto bidimensionale della trilogia originale ed è stato accolto con molto calore.
Crazy Taxi 3: High Roller (2002)
Ci sono stati svariati giochi chiamati Crazy Taxi, dopo High Roller, ma sono tutte riedizioni o riduzioni dei primi due capitoli (escludendo Crazy Taxi: City Rush pubblicato nel 2014 solo per dispositivi mobili). High Roller è l’ultimo seguito diretto della serie, sviluppato con un budget significativo. Metacritic dice: media di 69/100.
Jet Set Radio Future (2002)
Un grande seguito di un grande gioco. Quando è uscito, Jet Set Radio Future ci ha illuso che Sega potesse proseguire sulla strada che l’aveva portata a ottenere i suoi più grandi successi.
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NEXT-GEN
Nella prossima puntata
Nelle migliori edicole vostre caselle email il 22 dicembre!
SEMIRETRO
Nelle puntate precedenti
Viviamo nell’era di Grand Theft Auto VI (8 dicembre)
Quello che si è scritto di F-Zero (1° dicembre)
Quando si parla di remake e quando di remaster? (24 novembre)
La stampa specializzata non serve a Call of Duty (17 novembre)
Gameplay loop: cosa si fa in un videogioco (10 novembre)
Questa newsletter è stata riletta e corretta da Floriana Grasso: se sei alla ricerca di qualcuno che ti corregga le bozze, prova a contattarla!
Questa puntata è lunga circa 16.000 caratteri, che corrispondono a circa 4 pagine su una qualsiasi rivista di videogiochi da edicola. Nel 1996 mi sarebbe stata pagata circa 100 euro da Studio Vit (calcolato su 140.000 lire con InflationHistory.com). Nel 2003 oltre 250 euro da Future Publishing.
“I'll never see what you wanted, love / I was the hell that you needed, oh” (Moby)
Fassssstidio!
Mi incuriosisce anche quel “and more”.
Tanta paura per Golden Axe e Street Of Rage, i picchiaduro a scorrimento 3D possono essere una valle di lacrime.