Tutti amano Animal Well
Un labirinto incantevole e inquietante e la promessa di enigmi che continueranno a essere scoperti per anni: il 2024 ha il nuovo campione del videogioco indie.
Ciao,
chi ha già giocato o sta giocando ad Animal Well sa già che è uno strano esperimento che merita spazio, tempo e attenzioni. Chi non lo conosce ancora o ne ha solo sentito parlare, potrebbe iniziare a intuirne la personalità grazie alle testimonianze e alle parole riportate in questa puntata della newsletter. Che è più concisa del solito, per venire incontro alle ristrette facoltà mentali del suo autore (provato da un periodo di lavoro, secondo lavoro e fiumi che esondano).
Buona lettura!
Avere le referenze giuste
Un “accolade trailer” è un breve montaggio di sequenze tratte da un videogioco, che accompagnano alcuni tra i pareri più entusiastici che sono stati espressi in suo favore. Secondo un’abitudine formatasi in un periodo tutto sommato vicino nel tempo, gli accolade trailer (per me va benissimo “trailer sboroni”) seguono di qualche giorno o settimana la distribuzione del gioco stesso, in modo da riaccendere l’attenzione una volta che il grosso della campagna di lancio si sta affievolendo o si è addirittura già esaurito. Non tutti possono permettersi un trailer sborone, ma c’è chi se ne frega e ci prova lo stesso. È buona norma stare sempre attenti alle “firme” dei pareri che vengono riportati: più le testate (o comunque i nomi di riferimento) suonano sconosciuti, più ha sudato di chi ha dovuto portare a casa il lavoro anche quando, evidentemente, il panorama era desolante.
Per molti anni ho visto comparire, nelle pubblicità sulla carta stampata o da qualche parte sulle confezioni dei giochi, citazioni e rimandi alle recensioni pubblicate dal gruppo editoriale per cui lavoravo. Solo in anni molto più recenti si è diffusa la buona pratica di contattare prima la redazione, chiedendo che venissero fornite direttamente da questa gli estratti da utilizzare, nel caso fosse stato di suo interesse. O, in altri casi, il contatto avveniva quantomeno per chiedere l’approvazione della citazione già individuata dal rappresentante del gioco. Solo una volta mi sono ritrovato a dover negare quell’approvazione, perché la frase era stata palesemente allontanata dal contesto che permetteva di farsi un’idea più rispettosa del parere di chi l’aveva scritta. Proviamo con un esempio:
A mio avviso non è superiore a NieR Automata come suggerito dall'autore Yoko Taro, ma per qualche momento, ammetto, l'ho pensato, visto che quando tutto funziona, Stellar Blade è semplicemente fantastico.
Alessandro Digioia - IGN1
Semplicemente fantastico - IGN
Trailer sborone di Stellar Blade2
L’accoglienza riservata a Stellar Blade dalla stampa italiana è stata più che soddisfacente. Non credo che chi ha dovuto occuparsi di mettere assieme la manciata di citazioni che rientrano in quel trailer abbia avuto grandi difficoltà. Però questa ripresa da IGN è stata isolata ad arte, nascondendo così una condizione che la rende valida solo in parte, in alcuni momenti, “quando tutto funziona”.
Chi avrebbe avuto ancora meno problemi a compilare l’elenco dei riconoscimenti per un accolade trailer è Animal Well, uno dei giochi più in vista di questa primavera piena di pioggia. Animal Well è disponibile da pochi giorni nei formati PC, PlayStation 5 (all’interno del catalogo del servizio PlayStation Plus Extra) e Nintendo Switch ed è il nuovo alfiere del videogioco indipendente. La prima cosa che ho letto riguardo alla versione completa di Animal Well è di Stephen Totilo, un apprezzato giornalista di settore che ha lavorato a Kotaku, MTV, Axios e ora cura la newsletter Game File. Lo ha definito “un capolavoro”, senza girarci troppo attorno.
Il mensile più prestigioso nella storia della critica e analisi del mondo dei videogiochi, EDGE3, dice che con Animal Well “sboccia un vero talento”, quello di Billy Basso, il suo unico autore.
Dicono di lui
È difficile immaginare un gioco più adatto di Animal Well a far sventolare la bandierina multicolore della scena indipendente. È stato realizzato per la quasi totalità del suo sviluppo da una sola persona, Billy Basso, che ha iniziato a lavorarci nel 2017. L’estetica si affida a sverniciate di pixel posizionati con la stessa cura con cui si affiancano tra di loro le tessere di uno splendido mosaico. La struttura è orgogliosamente bidimensionale. Il modello di partenza è quello dei metroidvania (ne ho parlato qui), apprezzatissimo in questo ambito. La spinta in più arriva dalle scelte etiche alla base dell’evoluzione del progetto, ecco cosa diceva Basso in un’intervista nel 20224:
Ho deciso quali dovessero essere i limiti della mappa di gioco. Una volta che li avrò raggiunti, ci metterò dentro tutto quello che riuscirò. Quello sarà il mondo di gioco e voglio che sia completamente autosufficiente quando [il gioco] verrà lanciato. Non voglio dovermi affidare ad aggiornamenti post-lancio o a contenuti extra da scaricare. Al contrario di quello che fanno i giochi che sono dei servizi, voglio che sia un pacchetto completo, anzi una sorta di artefatto che ti è capitato tra le mani, con tutta la sua storia e i suoi segreti. Che tu te ne accorga o meno, loro ci sono.
Animal Well è un progetto concluso. Nelle intenzioni di Basso i suoi contenuti non verranno espansi o modificati in futuro e anche per questo il gioco è già infarcito di sorprese e misteri, che spingono chi lo affronta a confrontarsi con altri avventurieri. Basso ha progettato Animal Well in modo da poterlo far muovere su tre differenti piani, rivolgendosi ad altrettante tipologie di videogiocatori. Lo ha spiegato bene in un’altra intervista5 in cui ha rivelato che in Animal Well ci sono misteri che “non sono pensati per essere risolti da una sola persona”. IGN ha riportato che nel gioco esiste un enigma che deve essere affrontato in maniera collaborativa da almeno 50 persone6.
“Anche i segreti hanno dei segreti”, scrive Jason Schreier di Bloomberg7 a proposito dello “stellare” Animal Well. Continua poi:
Ho speso decine di ore cercando di scoprire i segreti [del gioco], collaborando su un server di Discord con altri critici, scambiandoci appunti […]
C’è un’altra coccarda che Animal Well potrebbe sfoggiare in un’ideale parata del gioco indipendente: il suo editore è Bigmode, un’etichetta al suo debutto assoluto, fondata dallo Youtuber Jason Gastrow e da sua moglie Leah Gastrow. Più piccoli di così si muore.
Al momento Metacritic, che si occupa di mettere assieme le valutazioni altrui di videogiochi (e non solo) e di posizionarle su una scala da 0 a 100, assegna ad Animal Well il voto di 91% nella sua versione per PC. Le recensioni, insomma, sono estremamente positive.
Animal Well è una masterclass in progettazione del mondo di gioco.
Charlie Wacholz - Game Informer8
Un puzzle platformer surrealista deliziosamente sorprendente
Richard Wakeling - Gamespot9
Un metroidvania che azzererà le vostre ore di sonno
Shaun Prescott - PC Gamer10
La totalità delle recensioni di Animal Well che ho letto chiarisce come la valutazione si sia modificata una volta scoperto che il gioco non è concluso una volta arrivati alla sequenza dei riconoscimenti finali, anzi: è a quel punto che getta la maschera e accoglie tra le sue braccia chiunque voglia conoscerlo per davvero. Samuel Woords di Dual Shockers ammette:
Questa è la seconda volta che scrivo la mia recensione di Animal Well. Per quanto la prima fosse positiva, non rendeva giustizia al gioco e quindi l’ho cancellata.11
Procede quindi con lo spiegare che il primo testo era stato scritto dopo aver raggiunto i titoli di coda, ma prima di essersi confrontato con altre persone che stavano recensendo Animal Well a loro volta. Scoprendo a quel punto quanto fosse differente l’esperienza di ciascuno. Non è una cosa da poco spingere un critico a buttare via il suo lavoro e a svelare anche pubblicamente che era lacunoso.
Dopo avergli riservato il massimo dei voti, Nile Bowie di Nintendo Life12 prova a trovargli un difetto:
Non sarebbe male poter vedere un po’ più in grande la mappa.
Puoi supportare questa newsletter attraverso Ko-Fi:
Un puzzle box nel suo press kit
Il minimalismo comunicativo scelto da Animal Well per il suo mondo virtuale, viene per forza di cose messo da parte quando c’è da fare un po’ di pubblicità al gioco vero e proprio. Da molti anni ogni volta che cerco informazioni su un videogioco indipendente, faccio sempre la stessa cosa: cerco su Google “nome gioco press kit”. presskit() è un servizio pensato da Rami Ismail13, autore di videogiochi e consulente che è già stato co-protagonista della puntata di due settimane fa delle Parole dei videogiochi. presskit() è un template, un canovaccio, un progetto per una pagina web che riesca a mettere assieme informazioni e materiali essenziali per un videogioco realizzato da chi non ha (ancora, si spera) la forza di un reparto marketing che lotta per la sua opera.
In presskit() c’è… sì, indovinato, c’è un kit per la stampa: una presentazione scritta, informazioni ordinate su chi fa cosa, poi filmati di gioco, immagini, loghi, illustrazioni.
Gli sviluppatori e la stampa hanno lo stesso obiettivo: portare grandi giochi a quante più persone sia possibile - dopotutto un buon gioco non serve a nulla, se nessuno lo gioca. Per la stampa trovare un gioco ma non avere accesso a informazioni e media di quel gioco equivale a non poterne scrivere. E naturalmente gli sviluppatori vogliono poter dedicare il loro prezioso tempo a lavorare sui giochi e non sulle pagine per la stampa.
presskit() (si pronuncia “do presskit”) è la soluzione. È gratis per tutti, aperto, facile da usare sia per gli sviluppatori che la stampa. I primi impiegheranno circa un’ora per allestire una pagina per la stampa ben congegnata, con tutto quello che serve alla stampa per scrivere quello che vuole. È una vittoria per tutti.
Rami Ismail
Nel presskit() di Animal Well si legge14:
Esplora un fitto labirinto interconnesso e svela i suoi tanti segreti. Raccogli oggetti per modificare l’ambiente in modi sorprendenti e radicali. Incontra creature tanto incantevoli quanto inquietanti e cerca di sopravvivere a ciò che si nasconde nell’oscurità. In Animal Well c’è molto più di quanto vedi.
Secondo Billy Basso e Bigmode, Animal Well è “un labirinto interconnesso”, ma non solo. È anche un “puzzle box world”, un mondo che è una scatola piena di enigmi e prove d’ingegno, che “ripensa a quello che può essere la pixel art quando sfrutta gli hardware moderni”. Infine una promessa: “il gioco principale è solo l’inizio. Le persone continueranno per anni a scoprire puzzle nascosti”.
THE MAN MACHINE
Come sostenere questa newsletter
Se questa puntata ti è piaciuta, inoltrala o condividila in giro.
Puoi pagare questa puntata o, più in generale, il lavoro alla base della newsletter attraverso Ko-Fi e PayPal.
Ci sono iscrizioni gratuite ma anche a pagamento, scegli tu.
Cos’è successo l’ultima volta?
Questa newsletter è stata riletta e corretta da Floriana Grasso: se sei alla ricerca di qualcuno che ti corregga le bozze, prova a contattarla!
“It doesn't scare me at all” (Bjork)
Luglio 2024 (sì, davvero), #398.
L'ho giocato solo un paio d'ore ma io sono completamente innamorato di Animal well. E se non bastasse la costruzione perfetta del mondo e degli enigmi, ha un'atmosfera e un look alla Jet Set Willy che mi riporta allo Spectrum e mi fa iniezioni di piacere nostalgico. Non vedo l'ora di tornare a giocarlo
Confermo l'eccezionalità di questo gioco.
Uscito ormai da una settimana e poco più, ha completamente canalizzato tutta la mia attenzione e voglia di giocare su di esso (ho dovuto mettere da parte anche il prestigioso Hades II, che non me ne voglia, ma appena avrò finito di scoprire quanti più segreti possibili nel Pozzo lo riprenderò immediatamente).
Animal Well è quel gioco dove appena scopri un segreto, o un qualcosa che va oltre quello che si poteva immaginare esistere o fare all'interno del suo mondo, ti fa esclamare ad alta voce un "No vabbè" (fatto realmente accaduto).
A tratti ho avuto le stesse vibes di quando nel 2017 su Breath of the Wild tutti stavamo iniziando ad esplorare e testare i limiti e le possibilità dei poteri della tavoletta Sheikah.
Consiglio vivamente agli amanti del genere e non di giocarlo. Un must per il pedigree di ogni videogiocatore.