Doveva succedere, è successo e pare che il pianeta stia continuando a ruotare come da abitudini: questa mattina non ho inviato la puntata settimanale delle Parole dei videogiochi. È la prima volta che capita nella breve storia di questa newsletter, già bucherellata da gloriosi inciampi. Sono stato davvero molto preso con un inaspettato binge watching in orario d’ufficio di Shameless un sacco di altro lavoro, tra cui quello vero (che occupa la maggior parte delle ore delle mie giornate e non ha nulla a che vedere con le newsletter e gli articoli sui giochini).
Ho qualcosa in lavorazione, ed è una nuova uscita della collana “le riviste dei videogiochi di noi splendidi quarantenni”. Dopo quelle dedicate a Console Mania (qui) e Game Power (qui), toccherà alla mia fissa d’importazione: Electronic Gaming Monthly. Ne ho già scritto un bel pezzo, ma se mi metto a fare le corse per arrivare in fondo ne viene fuori una mezza schifezza. E soprattutto: questa newsletter dev’essere piacevole per chi la legge, ma pure per me. Quindi mi prenderò ancora qualche giorno e appena sarà pronta la nuova puntata, ve ne accorgerete.
Per intanto vi lascio con alcune segnalazioni di articoli che ho preparato di questi tempi e che sono stati pubblicati negli ultimi giorni.
Astro Bot è molto bello (letteralmente)
Per Multiplayer ho messo in fila un po’ di idee che mi sono saltate addosso nelle varie sessioni di gioco ad Astro Bot, il platform game di Team Asobi pubblicato all’inizio di settembre per PlayStation 5. L’innesco è stato lo splendore tecnologico del gioco, che mi ha obbligato a chiedermi: da quanto non si vedeva un gioco di piattaforme puro, ad alto budget, realizzato da un team interno di uno dei “platform holder”, che avesse accesso al meglio della tecnologia odierna? Secondo me non succedeva dai tempi di Super Mario Sunshine, oltre vent’anni fa.
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Super Mario Party Jamboree non è proprio niente male!
Sorpresa sorpresa, sono tornato a tirare i dadi di un Mario Party dopo… beh, sì, anche in questo caso siamo sui due decenni (mi sono fermato a Mario Party 6 su GameCube). Per Final Round ho provato il nuovo episodio per la Switch e mi sono divertito. C’è dentro un bel po’ di roba, i tabelloni sono sufficientemente diversificati e intricati, si può selezionare Tantatalpa e… no, è sufficiente citare Tantatalpa. Respect!
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Mezz’ora con gli amici di Xbox
Ieri sera Microsoft ha spedito nell’intern-etere trenta minuti di trailer cuciti assieme, tutti riferiti a videogiochi realizzati da altri editori: i partner di Xbox, come ha deciso di chiamarli. È stato un carosello piacevole, con qualche “ah, ma dai!” e un paio di “questo potevo mandarlo avanti veloce”. Ne sono uscito con la sensazione che forse (forse) potrebbe tornare a esserci spazio per i giochi che non vogliono essere né dei kolossal AAAA, né gli indie-darling con la faccia da indie-darling. Ne ho scritto per Final Round.
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Days Gone
Se vi ho indotto a pensare che stessi per parlare di Days Gone, il gioco di Bend Studio per PlayStation 4 (2018 2019), beh potete rivolgervi allo sportello reclami. Qui si parla delle prime diciotto puntate di Day One, tante ne sono state pubblicate/inviate dal 1° di ottobre a oggi (vi sorprenderà!). Solo oggi si è parlato di WipEout 2097 con Alessandro “DocManhattan” Apreda, di Shadow of the Colossus con Elisa Leanza e di Rocksmith, Sonic & Knuckles e del lancio negli USA del NES con… beh, con me. Ogni giorno c’è qualcosa che ha fatto la storia o che vi piacerà ricordare, o forse che avevate dimenticato. Fino al 1° di novembre le puntate sono tutte gratuite, poi si passa agli abbonamenti a pagamento (ma due puntate rimarranno gratuite).
E non scordatevi del podcast! Vi metto qua sotto tutta una puntata, la prima, giusto per capire di cosa parliamo. Da sabato 19 ottobre sarà disponibile, su tutte le piattaforme, la terza: i videogiochi pubblicati tra il 14 e il 20 ottobre.
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Ascolta la prima puntata del podcast di Day One, con molti interventi scomposti di :
Dall’archivio: il sesso delle console
Se vi siete iscritti a questa newsletter nell’ultimo anno e un pezzo, molto probabilmente non avete mai letto l’articolo qua sotto. Il suo scopo è rispondere alla domanda: “ma si dice la Xbox o l’Xbox? Il Nintendo 64 o la Nintendo 64?”, ed è perfetto per andare a fare i maestrini in giro (prendendosi poi un sacco di papagne sul naso).
Grazie per l’attenzione, ci si rilegge tra qualche giorno con l’uscita regolare delle Parole dei videogiochi.
Ciao! Mi chiedevo se fosse possibile caricare le puntate di Day One anche su Amazon Music, perché uso quello di solito per i Podcast. Grazie, un abbraccio e continua così!