Le parole di Stellar Blade
Quelle che si sono dette sulla caratterizzazione estetica della sua protagonista. Ma anche fan service, input lag, new game + e una "r" sbagliata.
Ciao,
il tema della puntata di questa settimana è abbastanza chiaro, non mi pare serva altro spazio da dedicargli. Allora sfrutto le righe a disposizione per una segnalazione: se siete iscritti da qualche mese a questa newsletter e vi siete persi le puntate precedenti potreste trovare molto utile l’elenco delle parole già trattate in precedenza. Non solo: dall’inizio della prossima settimana riceverete nella vostra casella e-mail, saltuariamente, alcune di quelle puntate. Come si dice in questi casi: spero di fare cosa gradita (e che non mi cerchiate per darmi fuoco all’auto, anche perché è di mia moglie e non ne sa nulla di parole dei videogiochi).
Buona lettura!
Esce oggi Stellar Blade, un videogioco realizzato dallo studio coreano Shift Up solo in formato PlayStation 5. La scena dello sviluppo di videogiochi orientali che non riguarda il Giappone, sta procedendo in maniera piuttosto simile da anni. Ad animarla sono principalmente la Cina e la Corea e nessuna delle due ha saputo aggiungere molto a quanto già fatto nei decenni precedenti dalla corrente giapponese e da quella più occidentale.
La pagina che il negozio online di PlayStation dedica a Stellar Blade include, come da prassi, un testo di presentazione che, fin dalle prime battute, non promette nulla di particolarmente intrigante: “Il futuro dell'umanità è in pericolo”. Secondo molte delle recensioni del gioco, pubblicate all’inizio di questa settimana, Stellar Blade non brilla per la voglia di cercare nuove soluzioni: né per quanto riguarda lo stile e l’impianto di gioco, né se ci si concentra sulla sceneggiatura e sulla caratterizzazione dei personaggi.
In effetti, però, si è molto parlato di Eve, la protagonista. Quando venne annunciato nel 2019, Shift Up si riferì al gioco con il titolo Project Eve. Questo ricorda che ormai cinque anni di lavoro ininterrotto sullo stesso gioco sono tutto tranne che un incidente di percorso e che Eve era fin da subito stata pensata come il perno attorno a cui ruota quello che oggi conosciamo come Stellar Blade. I trailer degli anni successivi e poi la versione dimostrativa messa a disposizione alcune settimane fa, hanno acceso un discorso relativo a come appare Eve. Il modello 3D realizzato da Shift Up è particolarmente attento alle rotondità della giovane soldatessa soldata1, che si distingue per la pelle di ceramica, gli occhioni luccicanti, il petto prorompente e tutto quanto possa tornare utile per dare vita binaria a una Barbie dispensatrice di mutilazioni.
In un’intervista al sito GamesRadar+2, il Director e Producer Kim Hyung Tae ha commentato:
Abbiamo prestato particolare attenzione alla parte posteriore del personaggio, perché è quella che il giocatore vedrà sempre e comunque mentre gioca. Abbiamo pensato che fosse importante.
Sempre su Stellar Blade: IGN, il network dedicato all’intrattenimento più visitato al mondo, ha pubblicato martedì3 un’immagine del gioco in cui due elementi grafici ravvicinati sembrano suggerire l’espressione “Hard R”. Di fatto si tratta di un graffito su un muro, la parola “Hard”, e l’insegna luminosa di un negozio chiamato “R Shop”, che esiste anche altrove all’interno del gioco.
Negli Stati Uniti “Hard R” può essere utilizzata per riferirsi al termine dispregiativo “nigger” (negro), perché allude a “quella parola, con la R dura in fondo” contrapponendola, quindi, alla forma più inoffensiva (nel giusto contesto) “nigga”. Sony, che è l’editore di Stellar Blade, ha commentato facendo sapere che la combinazione delle due grafiche e il risultato finale non era voluto e che avrebbe posto rimedio alla cosa con un aggiornamento disponibile fin dal lancio del gioco. Quindi oggi.
Prossima espressione: input lag. L’input lag è il ritardo (lag) che può intercorrere tra il momento in cui si impartisce un comando attraverso il sistema di controllo (input) e la sua effettiva realizzazione su schermo. Stellar Blade è fondamentalmente un gioco d’azione che pone una grande enfasi sul combattimento da distanza o corpo a corpo, un genere che deve ambire a poter garantire un ritardo pressoché inavvertibile. La distribuzione della versione di prova del gioco qualche settimana fa aveva già generato dei commenti su un input lag invece evidente. Shift Up è intervenuta sull’argomento in occasione di un’intervista della pubblicazione giapponese 4Gamer (tradotta da Automaton4), pubblicata il 25 aprile. La spiegazione alla base dell’esistenza del ritardo dell’esecuzione del comando mi pare molto interessante.
In Stellar Blade c’è un ritardo di circa 0,5 secondi dal momento in cui premi il pulsante a quando l’azione diventa visibile su schermo. È un ritardo che non può essere ridotto ulteriormente. Abbiamo deciso che il movimento del personaggio non dovesse attivarsi immediatamente alla pressione del pulsante, perché crediamo che non sarebbe stato coerente con lo stile delle animazioni del gioco. Per questo abbiamo deciso che l’azione effettivamente si attiva nel momento in cui premi il pulsante, ma l’animazione viene dopo.
Kim Hyung Tae - Director, Producer Stellar Blade
Quella descritta da Shift Up è una situazione che può portare a una certa dose di confusione in chi gioca, ma è una scelta stilistica. Far intervenire subito l’animazione (cioè il movimento) relativo all’azione impartita, secondo Kim Hyung Tae, avrebbe potuto interrompere il movimento fluido e sinuoso che lega i vari cicli di animazioni dei movimenti già in esecuzione. O almeno questo è il modo in cui interpreto io la spiegazione. È la prima volta che leggo una dichiarazione che mette in chiaro come, in un gioco simile, sia stata data la priorità all’estetica, rispetto alla chiarezza e all’efficacia di quello che succede su schermo.
Conta comunque tutto molto poco, perché a poche ore di distanza dalla pubblicazione del pezzo, o forse erano solo minuti, l’account di X di Stellar Blade ha annunciato che5:
La patch Day One ha aggiustato i tempi di input per gli attacchi di base, mentre i tempi per il blocco e la parata [degli attacchi dei nemici] ora sono più reattivi.
Per quanto Stellar Blade includa outfit molto aderenti e a volte scoperti e il seno della sua protagonista Eve sballonzoli ovunque, è in realtà un gioco in cui il sesso non compare più di quanto non accada in un film qualsiasi del Marvel Cinematic Universe. Siamo d’accordo, le fanart e fan fic saranno incredibili, ma dentro il gioco non c’è un fan service simile. E mi fa piacere, perché possiamo metterci tutta questa robaccia alle spalle e passare alla recensione, dicendo che Stellar Blade è molto divertente, per la maggior parte del tempo.
Caelyn Ellis - Polygon6
Con “fan service” si intende, come è evidente, un servizio offerto ai fan. Nel caso specifico di Stellar Blade, secondo Ellis, avrebbe voluto dire ritrovare nel gioco elementi pensati per soddisfare le voglie pruriginose dei fan di Eve (più che di Stellar Blade). Al di là dei costumi e delle tenute che ne mettono in risalto chiappe e seno di marmo, evidentemente. Non voglio esaurire qua l’argomento fan service, che merita almeno una mezza puntata, ma la mia sensazione è che stia cambiando il suo utilizzo. Anni fa era applicato ai seguiti di serie di minore o maggiore successo, che potevano in alcuni casi dare ai fan esattamente quello che volevano. Un comportamento che, in qualche caso, avrebbe potuto significare andare contro le convinzioni degli autori per assecondare quelle della fan base. Un esempio che mi pare inattaccabile è The Legend of Zelda: Twilight Princess (2006), gioco che riportava Link all’età adulta e il gioco a uno stile grafico meno scanzonato rispetto a quello di The Legend of Zelda: The Wind Waker (2002), molto criticato da una parte di pubblico.
Sulla cosa si è esprime anche la recensione di Stellar Blade di Multiplayer:
E il fanservice di cui tanto si è discusso? Beh, nonostante sia a volte di cattivo gusto - certi costumi di Eve sono seriamente un po' eccessivi - la sua implementazione nella campagna risulta in realtà discretamente brillante, perché correlata a elementi di gameplay. Volete giocare con il costume più "trasparente"? Per farlo dovrete letteralmente privarvi di armatura, cosa che aumenta sensibilmente la difficoltà per via dei danni subiti. Il costumino più sexy in circolazione? Per ottenerlo dovrete trovare ogni singola lattina nel gioco e non è certo una passeggiata. […] Difficile prendersela particolarmente per la sessualizzazione della protagonista, quando il suo look è comunque contestualizzato nella narrativa e il team stesso ha approcciato la cosa in modo così ilare.
Aligi Comandini - Multiplayer7
Arrivati alla fine non rimane che ricominciare, o almeno questo è quello che insegna il New Game +. Riprendo quanto ho scritto in una delle prime puntate delle Parole dei videogiochi, per spiegare a cosa ci si riferisca con New Game +:
Con “New Game+” si intende la versione più difficile di un gioco, a cui solitamente si può accedere dopo aver completato quella “standard”. Spesso si possono mantenere alcuni se non tutti dei progressi legati al personaggio ottenuti durante la prima partita (abilità, potenza, etc.).
Il codice review di Stellar Blade era sprovvisto di New Game +, tanto che IGN aveva indicato la mancanza nella sua recensione. Shift Up aveva comunque già annunciato che avrebbe posto velocemente rimedio alla lacuna, ma forse non ci si aspettava tutta questa celerità. Assieme all’aggiornamento del giorno di lancio, la patch day one già citata più in alto, è arrivato anche il New Game +. In Italia questa opzione di Stellar Blade verrà conosciuta con il nome, facile e giusto, di Nuova partita +.
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