Come è stato annunciato Nintendo Switch
Il debutto in società di quello che è diventato uno tra i sistemi da videogioco di maggior successo di ogni tempo.
Ciao,
nuovo anno e nuova puntata delle Parole dei videogiochi.
Prima di procedere ho una comunicazione che riguarda l’altra newsletter, quella che esce ogni giorno e che si chiama Day One - L’almanacco illustrato dei videogiochi. Day One ha chiuso i suoi primi tre mesi e pubblicato oltre cento puntate, ma continuerà in maniera ossessiva fino al 30 settembre 2025: siamo a poco più che all’inizio (e nello scriverlo ammetto di aver avvertito un brivido). In questi giorni e per un periodo l’abbonamento a pagamento a tutte le puntate passate e future è scontato del 30%. Se il progetto vi piace e volete sostenerlo, sapete come fare:
Prima c’è il contesto
Oggi è più facile essere accondiscendenti con il Wii U1, la console che Nintendo iniziò a vendere nel 2012 e che le garantì la minore fetta del mercato dei sistemi da gioco casalinghi della sua intera storia. Il Wii U non aveva le idee chiare: l’unità principale si collegava al televisore, ma poi si appoggiava a un controller con uno schermo integrato che a prima vista poteva essere scambiato per una console portatile. Oggi il GamePad del Wii U, così si chiamava quell’ingombrante aggeggio, ricorda parecchio il Nintendo Switch2. Nelle intenzioni del Wii U c’era di liberare il videogioco da casa dal legame con il televisore più ambito di casa, quello del salotto.
Wii U è una nuova console per videogiochi realizzata da Nintendo che rivoluziona il rapporto tra TV e giocatore
Nintendo3
Un dato incluso in una puntata di Game File, la newsletter del giornalista americano Stephen Totilo, ha rivelato che la rete PlayStation tocca il picco di utenti collegati da PlayStation 5 alle 20:00. Il picco di PlayStation Portal si registra alle 21:00. Il percorso è chiaro: di sera il televisore “buono” viene reclamato dal resto della famiglia e così chi gioca, se può farlo, si sposta sullo schermo portatile della PlayStation Portal, un remote player che trasmette dati audio e video dalla PlayStation 5. È esattamente quello che faceva il Wii U, pur con una tecnologia completamente differente e meno efficace.
Ed è quello che fa da quasi otto anni lo Switch, che è stato lanciato a marzo del 2017 e può così vantare un ciclo vitale che sarà almeno due volte quello del Wii U.
Nintendo ha dimostrato più volte la propria lungimiranza nel capire quando una tecnologia è pronta per essere adottata dal grandissimo pubblico. È successo con la levetta analogica del controller del Nintendo 644, poi con la trasmissione senza fili del controller Wavebird per il GameCube, quindi con il touch screen del Nintendo DS, i sensori di movimento inseriti nel telecomando Wii5 e tutto sommato anche con lo schermo stereoscopico del Nintendo 3DS. Nessuna di queste tecnologie era di per sé una novità assoluta e Nintendo ha avuto l’intelligenza di intuire quando fossero sufficientemente mature ed economicamente vantaggiose per diventare parte di dispositivi il cui prezzo e affidabilità fossero adatti al pubblico di massa. Con il Wii U si è evidentemente mossa in colpevole anticipo.
Per l’ennesima volta nella sua storia, Nintendo venne data per spacciata da qualche commentatore di professione e da un’infinità di critici per passione. Ma se dopo i risultati non esaltanti del Nintendo 64 e del GameCube certe previsioni funeree furono largamente esagerate, non risultarono altrettanto illogiche considerato il diametro del buco nell’acqua di Wii U. La console vendette 14 milioni di unità, sperperando l’eredità lasciatale dal Wii (100 milioni di unità). C’è a chi parve chiaro che non ci fosse più spazio per una console da casa realizzata nei laboratori di Kyoto, a cui non rimaneva che sperare nel mercato dei dispositivi da gioco portatili. Lì smartphone e tablet avevano già cambiato il panorama, ma il Nintendo 3DS aveva comunque fatto bene6.
Poi arrivò il 20 ottobre del 2016, quando il progetto Switch emerse dalle ombre e si scrollò di dosso le fantasiose ricostruzioni di autoproclamate gole profonde. Attraverso un breve video senza parole o testi, Nintendo presentò la filosofia alla base della console, “trascritta” poi in un comunicato stampa inviato urbi et orbi. Quel video non è più disponibile attraverso i canali di Nintendo7, apparentemente perché sarebbe scaduto l’accordo di licenza del brano “Ha Ha Ha Ha (Yeah)” della band americana White Denim, che venne utilizzato per accompagnare le immagini. Il testo dei comunicati stampa, però, è ancora lì e rimane un breve ma significativo elaborato, che porta dentro di sé una serie di scelte lessicali e di costruzione delle frasi che segue le necessità della Nintendo del 2016. Per questo è interessante rileggerlo oggi, quando il testimone sta per essere passato alla prossima console di Nintendo.
Poi arriva il testo
Ecco il comunicato stampa preparato per l’annuncio del 20 ottobre 2016 dagli uffici italiani di Nintendo8.
In un video pubblicato oggi su http://www.nintendo.it/nintendoswitch, Nintendo ha presentato per la prima volta al pubblico la sua nuova console casalinga, che si chiamerà Nintendo Switch.
Viene immediatamente messo in chiaro che Nintendo Switch è la “nuova console casalinga” di Nintendo. Non “la nuova console”, non “la nuova console portatile”, non “la nuova console ibrida”, ma la “nuova console casalinga”. Si allontana immediatamente l’idea che dopo il Wii U Nintendo possa abbandonare i salotti.
Con Nintendo Switch, i giocatori potranno divertirsi in single-player e in multiplayer comodamente seduti sul divano di casa loro, ma avranno anche la possibilità di giocare agli stessi titoli dovunque, in qualsiasi momento e con chiunque desiderino.
L’idea di giocare “dovunque, in qualsiasi momento e con chiunque” diventerà poi la colonna portante della comunicazione di Nintendo legata al Nintendo Switch. Il punto forte del sistema è il suo riuscire ad adattarsi a tante esigenze differenti, assecondando le situazioni in cui si può venire a trovare chiunque voglia videogiocare.
Qui è anche importante accorgersi di come Nintendo sottolinei che i giochi sono gli stessi, a casa e fuori casa. Chiaramente oggi sembra una precisazione superflua, ma non lo era quando si stava introducendo l’idea della console ibrida, che facesse un po’ tutto (anche se, come ho scritto, in questo primo approccio Nintendo si guarda bene dall’utilizzare qualsiasi formula differente da “console casalinga”).
La trasportabilità di una console portatile si combina con la potenza di una console casalinga per una libertà senza precedenti.
Che però si stia parlando di un hardware da gioco che mette assieme le due interpretazioni del videogioco conosciute fino a quel momento, quella casalinga e quella portatile, viene specificato subito in queste altre righe.
A casa, Nintendo Switch si collega alla TV tramite la base per Nintendo Switch, che permette di divertirsi con amici e parenti nel comfort del proprio soggiorno. Estraendo Nintendo Switch dalla base, la console entra immediatamente nella modalità portatile e consente, anche grazie al suo luminoso schermo ad alta definizione, di portare con sé la stessa identica esperienza di gioco, che ci si trovi al parco, in treno, in macchina o a casa di un amico.
Quando si estrae il Nintendo Switch dalla sua base, questa entra “nella modalità portatile”. Rimane una console casalinga, per Nintendo, ma attiva una modalità fatta apposta per poter godere della “stessa identica esperienza di gioco” ovunque. Sì, per l’ennesima volta nella breve storia di questa newsletter sono il primo ad ammettere che stiamo solo disquisendo sulle parole.
Per iniziare a giocare basta staccare i controller Joy-Con rimovibili da entrambi i lati di Nintendo Switch. Se si gioca da soli si può impugnare un controller per mano, mentre giocando in due ogni giocatore usa un controller. In caso di gruppi più grandi, è anche possibile usare più controller Joy-Con. I controller possono essere facilmente riattaccati alla console o all’impugnatura Joy-Con, che restituisce il feeling di un controller tradizionale. Sarà anche possibile giocare con il Nintendo Switch Pro Controller opzionale al posto dei controller Joy-Con. Inoltre, gruppi di amici possono portare le loro console con sé per divertirsi in concitate sessioni multiplayer in locale.
La reinterpretazione dei sistemi di controllo è stata molto a lungo il biglietto da visita di ogni console casalinga di Nintendo (e almeno nel caso del Nintendo DS, anche di una portatile). Le fasi sperimentali del Wii e del Wii U hanno però portato a uno scollamento tra una parte del pubblico e l’esperienza concessa da questi due hardware di Nintendo. Nel caso dello Switch pare importante rassicurare sul feeling che possono concedere i due Joy-Con quando utilizzati con la loro impugnatura.
Questo è tutto ciò di cui si parla nella prima comunicazione dello Switch, quando si parla di controller. Solo a gennaio del 2017, con la presentazione vera e propria dell’intero progetto, verrà svelato che all’interno dei due Joy-Con ci sono dei rilevatori di movimento che li renderanno simili al telecomando Wii e una telecamera a infrarossi (solo nel Joy-Con di destra). Verrà poi svelato anche il nuovo effetto di vibrazione, ribattezzato Rumble HD.
Forma/sostanza
Oggi il modo in cui viene proposto lo Switch da Nintendo è meno ingessato rispetto a quel 20 ottobre 2016. Intanto perché il messaggio è passato forte e chiaro e ha convinto oltre 145 milioni di persone, poi perché la famiglia si è allargata e, in effetti, ora comprende interpretazioni prettamente portatili dell’idea di Switch. Dall’autunno del 2019 Nintendo vende anche lo Switch Lite, una versione della console che non prevede alcun collegamento con uno schermo esterno e i cui controller non possono essere staccati dal corpo centrale (e infatti non vengono chiamati Joy-Con). Lo schermo è un po’ più piccolo di quelli degli altri modelli, ma il costo è più basso.
Sul sito di Nintendo lo Switch viene introdotto da una panoramica sui tre modelli esistenti accompagnata dalla domanda: “Quale Nintendo Switch è più adatto a me?”. Per arrivare alla risposta è utile seguire lo schema che indica quali modalità di gioco e quali risorse hardware sono disponibili a seconda che si acquisti uno tra il Nintendo Switch, il Nintendo Switch modello Oled (qui a cambiare è sostanzialmente solo la tecnologia alla base dello schermo) e il Nintendo Switch Lite.
Credo di aver già affrontato ampiamente l’argomento dell’effettiva natura del Nintendo Switch in una puntata precedente di questa newsletter, che posso strizzare dentro queste poche parole: per forza di cose il Nintendo Switch è una console portatile che ha il privilegio di potersi comodamente collegare allo schermo di un televisore. Non è una reale console casalinga, perché ha voluto sacrificare la potenza di calcolo solitamente raggiunta grazie alla natura stessa delle console da salotto (dimensioni, alimentazione, possibilità di raffreddamento) e lo ha fatto perché altrimenti non sarebbe potuta entrare negli zaini, nelle borse e nelle abitudini di così tante persone.
Il più grande successo che Nintendo ha raggiunto con lo Switch è stato di poter effettivamente abbandonare nella forma il mercato casalingo, con cui non si trovava a suo agio da un bel pezzo, senza farlo nella sostanza.
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Per tutto questo articolo declinerò Wii U al maschile, perché sono abituato a farlo e senza poter disporre di una spiegazione più professionale. Nelle comunicazione di Nintendo, Wii U è utilizzato senza alcun articolo o in costruzioni che lo fanno precedere da “la console [Wii U]”. Questa nota può essere disposta attraverso la raccolta del rifiuto digitale umido.
Vedi nota precedente.
Numeri: il Nintendo 3DS ha venduto 75 milioni di console, contro i 150 milioni del suo predecessore, il Nintendo DS (lanciato quando smartphone e tablet non erano ancora parte della dieta quotidiana di una larga parte della popolazione mondiale).
Ma se vi interessa, potete vederlo qui.
Magari la prossima fosse uno smartphone che si attacca alla TV!