Shareware Heroes sembra un libro parecchio interessante.
Lo recupererò al più presto.
Trovo che sia sempre affascinante vedere vecchi metodi di distribuzione.
Che poi, a ben pensarci vecchi mica tanto!
Il mercato è diventato molto più flessibile di una volta e son sicuro che il primo capitolo della prima stagione di The Walking dead di Telltale in alcuni periodi fu regalato, così come il primo capitolo di Life Is Strange.
Non penso si possano paragonare in sé i due periodi storici, però in un certo senso trovo che la malleabilità della distribuzione digitale consente anche in alcuni casi di fare diventare "shareware" determinati tipi di esperienze.
Nov 6, 2023·edited Nov 6, 2023Liked by Mattia Ravanelli
Ottimo episodio e, aggiungo, Shareware Heroes è davvero un testo da leggere, merita delle segnalazioni affinché si diffonda il più possibile.
Per quanto riguarda il tema principale, ho l'impressione che non ci sia stata una particolare attenzione sul fenomeno shareware in Italia nell'epoca d'oro poiché la diffusione della pirateria su "floppini" era tale da non necessitare purtroppo, per l'utente medio, di avere una parte del gioco da testare.
Mi riferisco ovviamente al periodo di Wolf 3D e Doom, che tra l'altro in Italia venivano distribuiti dalla Systems, l'editore che aveva pubblicato una delle più importanti riviste per C64, Commodore Computer Club, e che aveva avuto l'intuizione di vedere nello shareware il futuro.
Tra l'altro Systems ebbe un ruolo vero e proprio in Doom, come detto da Michele di Pisa nel 2008 a Ready64: «Come editori di videogiochi shareware per PC eravamo i distributori ufficiali dei principali autori Usa ed europei, da Apogee ad Epic Megagames e ID Software. Quest'ultima casa, in particolare, ci diede non poche soddisfazioni. Di loro avevamo pubblicato "Wolfenstein" e, quando ci chiesero di co-finanziare lo sviluppo del loro nuovo prodotto, Doom, anticipando di quasi un anno il pagamento delle royalty aderimmo senza alcuna esitazione. "Doom", in effetti, cambiò radicalmente il concetto di videogioco.» https://ready64.org/articoli/leggi/idart/32/intervista-a-michele-di-pisa
Complimenti, sempre molto interessante. Sarebbe bella una puntata, ispirata dall'ultima notazione, su quanto venivano pagati i pezzi sulle riviste del settore.
Shareware Heroes sembra un libro parecchio interessante.
Lo recupererò al più presto.
Trovo che sia sempre affascinante vedere vecchi metodi di distribuzione.
Che poi, a ben pensarci vecchi mica tanto!
Il mercato è diventato molto più flessibile di una volta e son sicuro che il primo capitolo della prima stagione di The Walking dead di Telltale in alcuni periodi fu regalato, così come il primo capitolo di Life Is Strange.
Non penso si possano paragonare in sé i due periodi storici, però in un certo senso trovo che la malleabilità della distribuzione digitale consente anche in alcuni casi di fare diventare "shareware" determinati tipi di esperienze.
Shareware Heroes sembra un libro interessantissimo.
Ottimo episodio e, aggiungo, Shareware Heroes è davvero un testo da leggere, merita delle segnalazioni affinché si diffonda il più possibile.
Per quanto riguarda il tema principale, ho l'impressione che non ci sia stata una particolare attenzione sul fenomeno shareware in Italia nell'epoca d'oro poiché la diffusione della pirateria su "floppini" era tale da non necessitare purtroppo, per l'utente medio, di avere una parte del gioco da testare.
Mi riferisco ovviamente al periodo di Wolf 3D e Doom, che tra l'altro in Italia venivano distribuiti dalla Systems, l'editore che aveva pubblicato una delle più importanti riviste per C64, Commodore Computer Club, e che aveva avuto l'intuizione di vedere nello shareware il futuro.
Tra l'altro Systems ebbe un ruolo vero e proprio in Doom, come detto da Michele di Pisa nel 2008 a Ready64: «Come editori di videogiochi shareware per PC eravamo i distributori ufficiali dei principali autori Usa ed europei, da Apogee ad Epic Megagames e ID Software. Quest'ultima casa, in particolare, ci diede non poche soddisfazioni. Di loro avevamo pubblicato "Wolfenstein" e, quando ci chiesero di co-finanziare lo sviluppo del loro nuovo prodotto, Doom, anticipando di quasi un anno il pagamento delle royalty aderimmo senza alcuna esitazione. "Doom", in effetti, cambiò radicalmente il concetto di videogioco.» https://ready64.org/articoli/leggi/idart/32/intervista-a-michele-di-pisa
Complimenti, sempre molto interessante. Sarebbe bella una puntata, ispirata dall'ultima notazione, su quanto venivano pagati i pezzi sulle riviste del settore.
Una puntata simile la scrivo in due ore, ma poi è l'ultima perché mi butto definitivamente dal balcone (e io non ho un balcone).
(E grazie per l'apprezzamento!)
Ho ancora la copia fisica di Quake in versione shareware :)
Mi unisco a club di quelli che ancora si devono leggere shareware heroes. (Sto leggendo e amando la puntata)