Nintendo Switch 2: le parole degli altri
Le opinioni più interessanti della stampa internazionale e gli ospiti italiani di questa newsletter di successo.
Nintendo ha presentato Switch 2, la console che proverà a dare un seguito ai centoquarantasei1 milioni di Switch venduti in meno di otto anni. Il filmato, di un paio di minuti abbondanti, non ha avuto modo (e tantomeno voglia) di entrare nei dettagli. Si è così limitato a confermare la natura e la filosofia del progetto. In questo ha rappresentato una continuità anche con la comunicazione del progetto Switch, avvenuta nell’autunno del 2016 con modalità e finalità quasi identiche. Ma se allora la sola conferma della funzionalità “doppia” della console, in casa e fuori, bastava a rendere elettrici quei pochi minuti (comunque già anticipati in parte dalle notizie trapelate nelle settimane precedenti), questa volta è tutto per forza di cose meno suggestivo.
Piuttosto che mettere giù anche io la mia, ho ritagliato un po’ di pareri tra i più interessanti espressi dalla stampa statunitense e inglese. Poi ho iniziato a far girare la rubrica e ho chiesto ad amici/colleghi di raccontarmi quali sensazioni avesse suscitato in loro il filmato dello Switch 2.
Il segno dei tempi
È interessante perché Nintendo, pur avendo spesso lavorato per “accumulo” (penso alle varie versioni del Nintendo DS, per capirci), questa è la sua prima console che va a ripercorrere un tracciato già visto senza metterci niente di suo. Non voglio dire che Switch 2 sia un ipotetico Switch Pro, ma è la soluzione più conservatrice di un’azienda che è sì conservatrice, ma sulle console tende sempre a stupire. Questo secondo me è un segno dei tempi. Naturalmente volevano capitalizzare sulla user base già accumulata e forse, banalmente, è il momento di fare così. Non ci stupirà, ma credo che ne venderanno a pacchi. Potrebbe essere il segno che nessuno vuole più rischiare, nemmeno Nintendo. Va benissimo così, ci sta, non è detto che nei prossimi anni non vedremo comunque qualcosa di nuovo.
Lorenzo Fantoni - Repubblica
Improved ma non troppo
La prima console Nintendo con un 2 nel nome. Al di là della bizzarra strategia comunicativa (un trailer così breve, nell’epoca dei direct e delle lunghe dirette su Twitch, mi sembra davvero striminzito), è questo l’elemento che più mi ha colpito della presentazione di Switch 2. Lo interpreto come la prova definitiva che il mercato è cambiato e non c’è più spazio per il rischio, per la trovata estrosa, per il colpo di testa. E non solo quando si parla di software: Nintendo presenta di fatto il “sequel” di Switch: bigger and better, leggermente improved ma non troppo, rassicurante nel form factor, nella user experience, nella filosofia. Non so se Iwata avrebbe fatto lo stesso.
E io, in assenza del software (che farà ovviamente tutta la differenza del mondo), proprio non ce la faccio a dirmi entusiasta come avrei voluto essere.
Francesco Fossetti - RoundTwo
Il valore della noia
Lo Switch 2 è uno Switch più grande e migliore. Il che è un po’ una noia. Ma è anche esattamente la mossa che Nintendo avrebbe dovuto fare. In un momento in cui le persone pretendono che i loro giochi e le loro esperienze possano essere spostate da un dispositivo all’altro, il vecchio modello delle console che prevedeva che ogni generazione ricominciasse da zero, non ha più molto senso. E dato che Nintendo ha battuto un fuori campo con lo Switch originale, si è meritata l’occasione di essere un po’ banale e noiosa.
Nintendo avrà anche smesso di mettersi in competizione con gli altri produttori di console sul lato tecnologico, ma ha di certo imparato una delle lezioni impartite da Sony. Non tutti i passaggi di consegne tra le PlayStation sono andati nel migliore dei modi, ma sai sempre cosa aspettarti quando ne compri una. Ora lo stesso discorso può essere fatto con Nintendo.
Andrew Webster - Entertainment Editor, The Verge2
Più liscio di così!
Proprio vera la faccenda che nasciamo incendiari e crepiamo pompieri, o qualcosa del genere. Da ragazzino e fino a qualche anno fa andavo pazzo per le novità "grosse" lato hardware, soprattutto quando a lanciarmele era Nintendo: mi ero teletrasportato a Milano per procurarmi un Nintendo 64 d'importazione dopo aver letto la recensione di Super Mario 64 (Marco Auletta?); ho comprato Wii, Wii U e 3DS praticamente al lancio (smadonnando dopo il rapido taglio di prezzo di quest'ultimo), eccetera eccetera.
Con Switch, invece, ho raggiunto la pace dei sensi e dal successore mi aspettavo esattamente quanto mostrato via trailer: la stessa cosa ma più grossa e più ganza. Il taglio della comunicazione mi è parso perfetto, col video che sintetizza in estrema chiarezza le novità proposte dal nuovo macinino ma soprattutto la continuità con una delle console Nintendo di maggior successo, infilando nel pacchetto anche un nuovo Mario Kart e ribadendo la faccenda della retrocompatibilità. Eppoi c'è il nome, "Switch 2": più liscio di così!
Andrea Peduzzi - IGN
Spero di no
Oggi Nintendo ha presentato uno Switch Un Po’ Più Grande (SUPPG).
Il fatto che non lo abbiamo chiamato così la dice lunga sul futuro di una società un tempo nota per la sua folle creatività e la sorprendente tendenza a interpretare a modo suo gli hardware da gioco.
Spero di essere saltato troppo presto alle conclusioni, ma mi pare che Nintendo stia abbandonando la sua vocazione innata all’innovazione, il suo desiderio di emozionare non con tecnologie all’avanguardia, ma con esperienze giocattolose. Se questo è lo Switch 2, forse dovremmo aspettarci uno Switch 3, poi uno Switch 4 e anche uno Switch 5? Saranno tutti uguali, ma con una piccola trovata in più e dei chip più potenti?
Spero di no.
Brian Crecente - Game Newsletter3
Innovare nella tradizione
È forse la prima volta che dopo la presentazione di una console ne so esattamente quanto prima. Il video con cui Nintendo ha mostrato Switch 2 (dal punto di vista giornalistico quale sarebbe la notizia? Che effettivamente esiste? che è un po' più grande? che ha i controller magnetici? Che si chiama Switch 2?) non aggiunge nulla a quello che già si sapeva e mostra soprattutto un dispositivo che sta a metà tra la console nuova e l'upgrade molto sostanzioso. Va bene eh, intendiamoci: il settore, e Nintendo, ci hanno insegnato che ormai la rincorsa alla grafica e alla tecnica fine a se stessa non è più così utile, quindi va benissimo "innovare nella tradizione", come dicono quelli che alla fine non vogliono cambiare poi così tanto.
Ecco, mi è sembrato proprio quando a Natale ricevi un maglione: sei tutto sommato contento, ti serve, puoi finalmente non mettere più quello vecchio che si era comunque consumato, ma sotto sotto volevi anche tu il camion-drago-dinosauro-plasticone della Hot Wheels con cui gioca felice tuo figlio.Alessandro Zampini - Il Post
Per non toppare
Con ben poche sorprese Nintendo ha confermato tutto quello che già sapevamo di Switch 2. Per una volta la grande N non è riuscita a mantenere celati i suoi segreti e i vari leaker ci hanno rovinato quello che solitamente è uno dei momenti più eccitanti dell'industria: la nascita di una nuova console. Fortunatamente Nintendo ha premuto quasi tutti i tasti giusti e Switch 2 si appresta ad essere la necessaria evoluzione della console ibrida. Un passaggio di generazione morbido che punta a non dilapidare il tesoro che rappresenta Switch e provare, almeno una volta, a non toppare dopo un successo. Anche perché stavolta la mancanza di una console portatili potrebbe essere letale. Quindi stessa forma e funzionalità, forse con in più il mouse, più potenza, retrocompatibilità (anche se non totale) e, si spera, batteria. Mancano sorprese di sorta, ma anche con Switch si faceva fatica a capire inizialmente la sua portata rivoluzionaria. Non vedo l'ora, quindi, di provarlo ad aprile, sperando che il prezzo non sia folle.
Luca Forte - Responsabile news, Multiplayer
Ora ci si diverte
[Il mistero dietro al pulsante C del Nintendo Switch 2] è una classica mossa à la Nintendo. Con tutto il rispetto per la PlayStation 5 e l’Xbox Series X: è un bel po’ che non ci divertivamo con il lancio di una console.
Chris Plante - Editor in Chief, The Verge4
Non sei più solo
La forma e le funzioni basilari fanno di Switch 2 la console da casa [di Nintendo] meno intrigante dai tempi del GameCube. E quello poteva comunque godere di un potenziamento grafico molto significativo rispetto al Nintendo 64, oltre ad avere una forma differente.
Il fatto è che Switch non esiste più in uno spazio tutto suo. Abbiamo visto calare sul mercato un certo numero di dispositivi da gioco portatili che, pur non rivaleggiando direttamente con il sistema di Nintendo, di certo ne hanno tratto ispirazione.
Non riesco a immaginare un futuro in cui un hardware di Nintendo ci obbligherà di nuovo a usare un televisore. Le società di maggior rilievo sono sempre più obbligate a seguire il loro pubblico ovunque questo vada, per questo Microsoft e Sony si stanno muovendo oltre le loro console. Dato il successo di Switch, Nintendo si trova in una posizione eccellente, ma senza qualche grande, nuova idea, non avrà vita facile.
Gavin Lane - Editor, Nintendo Life5
Chi mi ama mi leaka
Nintendo è l’unica a potersi permettere di presentare una console nuova in maniera quasi passivo-aggressiva e senza rilasciare alcun tipo di informazione tecnica. Tanto a venderla ci penseranno i giochi. Ad essere onesto, però, sono leggermente contrariato. Non mi aspettavo rivoluzioni di alcun tipo, però un pelino di entusiasmo in più… Ecco, quello sì. Che va bene che te l'hanno leakata così tanto che esistevano degli accessori per Switch 2 prima ancora che venisse presentata al mondo, però manco a fare così che me l’annunci quasi come se mi avessi fatto un favore che non ti andava di fare dicendomi di ripassare tra qualche mese per saperne di più.
Andrea Sorichetti - RoundTwo
Un colpo per gli indie
Arriva Switch 2, almeno nella sua forma di teaser. La console ha un enorme 2 nel nome, che è una prima volta per Nintendo. E questo, assieme al fatto che il form factor sia prevalentemente lo stesso (come quello dei pad), è un cambiamento per Nintendo. Che ha forse smesso di fare la kamikaze a ogni costo e, per la prima volta, ha deciso di bissare la strategia che è la medesima della generazione precedente.
Anzi, non è totalmente giusto dire che non l’abbia mai fatto. Perché poi, in fondo, con NES e Super NES abbiamo assistito allo stesso progresso che ora vediamo da Switch a Switch 2. Tra l’altro devo dire che l’idea di usare i Joy-Con come mouse mi piace molto, soprattutto per determinati giochi indie. E diventa molto più probabile che io li vada a giocare su Switch 2, piuttosto che su uno dei PC portatili che stanno andando così di moda, in questo periodo.
Francesco Serino - Multiplayer
Verso lo standard
È la prima volta che Nintendo è del tutto prevedibile nell’annunciare e rivelare una sua console. Di cui oggi non sappiamo ancora le specifiche tecniche (o forse sì, visto che i leak si stanno rivelando molto attendibili), però a livello di estetica la continuità con Switch di Switch 2 è totale. Una roba mai fatta da Nintendo e forse da nessuno nella storia delle console. Non c’è mai stata una continuità così marcata tra una console e quella che va a seguirla nella generazione successiva. È una cosa che volevo, perché credo molto nella continuità del progresso tecnologico, che porta alla sensazione dell’esistenza di uno standard che purtroppo nel mercato dei videogiochi non c’è mai stato. Questo per me è un limite, ma evidentemente non lo è stato per Nintendo, Sony, Microsoft e gli altri attori, tutti impegnati a imporre un loro standard a discapito di uno condiviso, che secondo me avrebbe portato benefici al mercato. Già la continuità cross-generazionale per me è un buon passo in quella direzione.
C’è da dire che per me sarà meno entusiasmente del solito, perché comunque la novità a tutto tondo di una console che introduce magari anche un sistema di controllo nuovo, tra le altre cose, non la ritroveremo in Switch 2. Sicuramente possiamo trovare, nei dettagli, quelle piccole differenze interessanti (penso all’utilizzo in stile mouse dei controller). Qualche novità di questo tipo può ancora trovare spazio da qui al 2 aprile. E comunque l’arrivo di una nuova console è sempre bello!
Gianluca “Ualone” Loggia
Volare troppo bassi
Dopo anni di attesa, è francamente difficile esaltarsi davvero per una presentazione così asciutta e dimessa, con zero margine per la componente emozionale e per la voglia di sognare.
Che il progetto Switch 2 sarebbe stato (opportunamente) in totale continuità col fortunato predecessore era più che preventivabile, ma proprio in virtù di quello avrei spinto senza indugi su un reveal potente, ricco, capace di dire sostanzialmente tutto in maniera perentoria.
Avrei messo il software al centro sin da subito, per far comprendere la direzione del progetto, e cercato di connettermi maggiormente col pubblico grazie alla forza dei vari franchise storici, con magari qualche ventata d’aria fresca. Il tutto senza dimenticare componenti come date e prezzi, utili per leggere meglio la situazione. Insomma, sarei partito a tavoletta piuttosto che col freno a mano così pavidamente tirato.
So che il 2 aprile ci sarà spazio per tutto ciò che chiedo, ma dopo 8 anni ci sarebbe stato margine per qualcosa di decisamente più memorabile.
Marco Mottura - RoundTwo
E adesso alcune, veloci, comunicazioni:
Riguardo allo Switch 2, mi sono limitato a scrivere un pezzo per Final Round. Non ho opinioni o grandi letture che possano davvero aggiungere qualcosa a tutto quello che avete trovato qua sopra.
Tra qualche giorno arriverà una puntata più tradizionale delle Parole dei videogiochi. Ci stavo lavorando e poi la storia si è messa di mezzo (sotto forma del teaser di Switch 2).
Se siete interessati all’argomento “videogiochi e bambini”, Alessandro Zampini sta lanciando una nuova newsletter (e che vi devo dire, lo fa). Si chiama Cross-Gen, è realizzata in combutta con quelli di RoundTwo (e che vi devo dire, lo fanno). Cross-Gen sarà “il racconto di come i miei bambini hanno iniziato a videogiocare, delle decisioni che ho preso, del perché le ho prese, ma soprattutto delle loro reazioni, di cosa gli piace e non gli piace, di come in generale vivono questa nuova esperienza”, come dice lo stesso Zampini. Potete saperne di più, e iscrivervi, qui.
Sempre per RoundTwo/Final Round ho giocato a Donkey Kong Country Returns HD e poi ne ho anche scritto, qui.
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Grazie a chi mi ha fatto notare l’errore (inizialmente ho riportato la cifra di 164 milioni di console).
Trovo sempre interessante avere più punti di vista, a maggior ragione quando sono di persone autorevoli. Una nota minuscola: le Switch (1) vendute dovrebbero essere 146 milioni e non 164, il classico "Switch" di "2" cifre...
Nintendo non è proprio nuova a mungere a secco un formato che funziona, soprattutto in contesto portatile. Ci siamo dimenticati delle settantadue versioni di DS e Gameboy? Davvero ci dobbiamo aspettare che Nintendo tiri una palla curva ogni singola volta? Inoltre ora deve concorrere con Steam Deck e simili, proprio da poco Valve ha annunciato che Steam OS verrà usato anche per hardware di terze parti... Insomma mi pare una visione molto parziale quella di "niente di nuovo, speravo in un'altra mattata".