Il mondo accoglie la PlayStation 5 Pro
Dubbi esistenziali su di una console e sulle recensioni di quella stessa console.
Recensione e posizione di una console
Avrebbe potuto essere l’autunno dell’annuncio del successore dello Switch di Nintendo, fatto di un progressivo scivolare verso un inverno prima tempestato di speculazioni e poi dell’ufficialità di una presentazione dell’intero progetto. Non è andata così e allora per placare la sete di nuovo di un pubblico dalla gola perennemente arsa, tocca rivolgersi a Sony, che in questi giorni ha portati nei negozi la sua proposta mid-gen: PlayStation 5 Pro.
Fin da subito, cioè da quando la console è stata mostrata e spiegata da Sony, le discussioni attorno alla PlayStation 5 Pro sono state catalizzate da una sua supposta inutilità di fondo, valutazione generalmente spiegata anche con il prezzo, che rompe con l’unico esempio nel passato di altre console di metà generazione. Insomma, PlayStation 5 Pro costa molto di più del modello standard solo digitale (799 € contro 449 €). Il fatto poi che i modelli standard costino oggi più di quanto non costassero al lancio, ha spinto ancora più in su il prezzo finale di questa edizione aggiornata e potenziata.
In anticipo di poche ore sulla disponibilità nei negozi della PlayStation 5 Pro, la stampa di settore ha pubblicato le sue recensioni. Le recensioni della console intendo. Per chi non naviga quotidianamente tra i flutti dei siti specializzati potrà sembrare una stramberia, recensire una console. O forse no, forse poteva esserlo molto tempo fa, prima che l’idea di valutare qualsiasi tipo di esperienza diventasse un corollario quasi imprescindibile di ogni interazione online (o meno). Prima che una quantità spropositata di tecnologia di ampio consumo non portasse a tonnellate di valutazioni di aspirapolveri, friggitrici ad aria o televisori.
Pensandoci bene, però, mi sembra che sia proprio la scarsissima varietà di modelli di console disponibili, unita alla standardizzazione della loro componentistica e quindi di ciò che offrono, a rendere meno interessante una recensione. Per farla più facile: oggi scegliere una console vuole dire scegliere tra poche proposte, che in quanto a prestazioni tendono ad avvicinarsi moltissimo. Anche le fasce di prezzo, fino a oggi, sono state generalmente sovrapponibili. Comprare un televisore vuole dire studiare che tipo di pannello ci si vuole mettere in casa, quanti pollici di diagonale ci si può permettere e poi calibrare il tutto rispetto a un budget che può andare dalle poche centinaia di Euro a un paio di migliaia (almeno).
L’arrivo di PlayStation 5 Pro allarga solo lievemente il campo di scelta per chi vuole videogiocare. È interessante sottolineare come Sony e Microsoft si siano mosse in direzione opposta. Al lancio della nuova famiglia di console Xbox nel 2020, Microsoft ha proposto Xbox Series X e Xbox Series S (rispettivamente a 499 € e 299 €): un modello di punta e uno più economico, tutto digitale. Sony si limitò a una versione della PlayStation 5 con il lettore di Blu-ray e una senza. Da oggi PlayStation 5 parte dal modello comunque ritenuto come la base e quello che rimarrà credibilmente il riferimento per il grosso pubblico, ma si allarga verso l’alto con una console che promette un’esperienza di gioco di altissimo profilo a un prezzo allineato.
Problemi di misurazione
Continuo a pensare che non ci sia, comunque, granché da scrivere dentro alla recensione di una console, tanto più se come in questo caso non porta con sé un sistema operativo nuovo e funzioni inedite. L’analisi di quello che PlayStation 5 Pro riuscirà o meno a fare è logicamente rimandata alle recensioni dei giochi che ne supporteranno le funzionalità in maniera specifica (sono 50 quelli che hanno già inserito o stanno inserendo delle opzioni apposite, così da sfruttare le maggiori risorse hardware). I testi pubblicati in questi giorni concordano sul delegare alle future recensioni di nuovi giochi il compito di dare un valore alla PlayStation 5 Pro. Lo dice in almeno un paio di passaggi Pierpaolo Greco di Multiplayer, nel suo lunghissimo articolo di presentazione della console di Sony:
Anche in questo caso bisognerà capire cosa comporterà in concreto sui videogiochi futuri.1
Greco tira comunque in mezzo il prezzo della PlayStation 5 Pro, come fanno tanti altri suoi colleghi. È una questione che forse non può non essere affrontata, ma ho la sensazione che lasci il tempo che trova. Mi pare chiarissimo che di fronte a un bene di lusso totalmente accessorio come è una console per giocare, sia solo chi vuole comprarla a decidere se il prezzo sia adeguato. Ma d’altronde è giusto provare a misurare sul campo quello che riesce a fare un dispositivo rispetto a una sua altra versione già esistente e che viene venduta a un prezzo inferiore. Per la visibilità che ha Sony, per l’importanza che ricopre il brand di PlayStation nei suoi resoconti fiscali e per la storia delle console PlayStation, mi pare che si possa ritenere che si possa escludere che PS5 Pro sia una mezza truffa e cioè una console venduta a un prezzo molto più alto della versione standard e che non faccia segnare passi in avanti.
Lo spazio coperto da questi “passi in avanti”, però, tende a essere sempre più breve e non da oggi. I salti generazionali sono meno evidenti e si finisce con le misurazioni millimetriche e al millisecondo di siti come Digital Foundry. Non è un lavoro inutile, anzi, ma è chiaro che ci si stia muovendo da tempo dentro questa realtà e che non sarebbe stata la PlayStation 5 Pro a spingere di colpi i videogiochi verso nuove vette tecnologiche, con risultati capaci di balzare immediatamente alla vista. La PlayStation 5 Pro è il miglior hardware disponibile oggi, per chi vuole essere certo di avere l’ultimo ritrovato e di potersi godere i videogiochi per le console PlayStation nella loro forma tecnicamente più avanzata.
La recensione di Alessandro Bruni su Everyeye prende la forma di un test condotto con strumentazioni utili per registrare le variazioni meno appariscenti: le migliorie nella velocità di aggiornamento dello schermo. E comunque il punto a cui arriva Bruni è sempre quello:
I miglioramenti finora delineati non hanno un impatto concretamente trasformativo sull'esperienza di gioco, ed è del tutto possibile che una quota maggioritaria dell'utenza faticherà a percepirne la consistenza.2
Anche per Everyeye e Bruni non si può fare a meno di soffermarsi sul prezzo, che finisce nell’elenco dei punti a sfavore della PlayStation 5 Pro.
Un prezzo di listino davvero elevato.
Il resoconto offerto da Stefania Sperandio di Spaziogames si concentra di meno sulla misurazione empirica dei risultati della PlayStation 5 Pro. La valutazione dell’impatto che dà la versione aggiornata per la PlayStation 5 Pro di un gioco portabandiera come è Horizon: Forbidden West, scansa ogni numero:
Non aspettatevi, però, di notare un colpo d'occhio diverso: giocando, vi renderete conto che Forbidden West è molto bello da vedere, ma era bello da vedere anche su PS5. Qui è più bello, molto nitido, più "affilato" nella profondità di campo, ma non immaginate un effetto "wow" come se avesse un aspetto completamente diverso rispetto a prima.3
A Sperandio e a Spaziogames pare interessare di più il senso generale dell’esistenza di una console di mezza generazione come è la PlayStation 5 Pro.
Come dicevo, nelle mie oltre cento ore su Horizon Forbidden West su PS5 non ho mai visto rinunce tali da farmi desiderare di spendere 799 euro (più disco) per godermi il muschio più dettagliato e vivido sullo sfondo.
Rapporto qualità/prezzo troppo sbilanciato, anche controller alla mano.
PS5 Pro prova a svolgere un lavoro di fino su PS5, incarnando una mid-gen della quale in pochi (pochissimi?) sentivano il bisogno.
Tra le riflessioni di Sperandio ce n’è anche una che riguarda la natura tutta digitale della console, che di suo non include il lettore di dischi Blu-ray (disponibile separatamente) e che quindi promuove l’acquisto di videogiochi solo in formato digitale.
È evidente che Sony stia cercando di monopolizzare la vendita dei software PS5 tramite il suo store, in modo da avere più controllo su costi di produzione, incassi, oscillazione dei prezzi e annullamento del mercato dell'usato
La questione della distanza
Vjeran Pavic di The Verge costruisce un bel pezzo del suo articolo dedicato alla PlayStation 5 Pro su quella che ritiene una condizione sine qua non per godere dei miglioramenti garantiti dalla console: una distanza ridotta tra chi gioca e lo schermo. Dove con “ridotta” si intende: sotto ai tre metri e con un pannello non inferiore ai 55 pollici. Del fatto che esista una distanza oltre la quale il livello di dettaglio si perde, anche se dotati di venti ventesimi di vista, si parla come minimo da quando la risoluzione 4K è stata un’opzione percorribile nei videogiochi anche su console, eppure si dimentica spesso di segnalarlo.
Pavic conclude il suo pezzo arrivando a stilare quello che è, secondo lui, il profilo del possibile acquirente di una PlayStation 5 Pro:
Il tipo di persona che dovrebbe acquistare una PS5 Pro è chi non vuole sbattersi troppo [qui il riferimento è alla possibilità di ottenere buoni risultati anche con un PC da gioco, nda]. Chi vuole il meglio che si possa comprare in quanto a videogiochi su console, ha uno schermo OLED bello grosso e sa di potercisi sedere molto vicino.4
Su Wired, Eric Ravenscraft chiude la sua disamina buttando altra carne sul fuoco. Questa volta si sofferma su una mancanza:
Non potete comprare nulla che credi mondi di gioco più realistici, vividi e palpitanti di quanto faccia la PS5 Pro. E avrete anche due terabyte di spazio per tutti i vostri giochi, però è un vero peccato che Sony non abbia incluso il controller “pro” DualSense Edge, in modo da abbinarsi all’esperienza offerta dalla PS5 Pro.5
Un’esperienza premium, quella della PS5 Pro, che quindi non si riflette nella presenza della versione altrettanto deluxe del suo controller. È una segnalazione che mi sembra perfettamente lecita e tutto sommato il problema della PlayStation 5 Pro potrebbe non essere tanto nel suo prezzo, ma nella schizofrenia con cui è stato assemblato il pacchetto: a una console al vertice della catena alimentare, non è stato abbinato un corredo di periferiche dello stesso livello. Non solo il controller che è il classico DualSense, a pesare c’è anche l’assenza già citata del lettore di Blu-ray e pure il piedistallo per mantenere la console in posizione verticale in totale sicurezza.
Che ne dite, tra un anno ci sarà un pacchetto “PlayStation 5 Pro Premium” con dentro davvero tutto?
THE MAN MACHINE
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Io vedo la PRO come un beta test del PSSR, tecnologia che sarà il fulcro della prossima Ps6 e unico vero punto interssante di questa cnsole. Noi (non io, ma altri) siamo i soliti beta tester paganti :D